martedì 25 settembre 2012

Lettera Rappresentati Studenti del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche

In seguito all'incontro con il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche
ho espresso ai rappresentanti degli studenti nel consiglio di Dipartimento il mio rammarico per l'assenza di domande da parte loro, osservando che, probabilmente, ciò  era dovuto al fatto che gli argomenti di interesse per professori e ricercatori finiscono con il monopolizzare tutta la discussione.

Riporto di seguito lo scambio di lettere con gli studenti e auspico che altri mi scrivano per iniziare la discussione su temi di interesse degli studenti che fino ad oggi non sono trattati adeguatamente nella compagna elettorale.

Lettera degli studenti


Spett. Prof. Ragusa,

La ringraziamo sentitamente per avere dimostrato una particolare attenzione nei riguardi della componente studentesca del Consiglio del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche permettendoci di instaurare un dialogo diretto.

Comprendiamo a pieno il Suo rammarico per l’assenza da parte nostra di domande attinenti ai programmi elettorali dei candidati rettori, ma come da Lei già evidenziato, nell’incontro tenutosi lo scorso 17 settembre sono state toccate delle tematiche riguardanti principalmente, per non dire esclusivamente, i ricercatori e i professori.
Tuttavia non nascondiamo che al termine dell’assemblea siamo stati colti da una certa sorpresa nel constatare che tutti i candidati avessero espresso come necessità imprescindibili per la nostra Università: il bilancio, la ricerca, la visibilità e il prestigio dell'Ateneo, ecc. ma che tematiche quali: il miglioramento dei servizi per i  fuori sede, il  riconoscimento delle eccellenze attraverso borse di studio, la valorizzazione della valutazione sulla didattica (la facoltà di Medicina, come ben saprà, è
l'unica facoltà ad avere un programma in cui lo studente possa valutare il docente e i corsi che frequenta) non fossero state nemmeno citate.

Leggendo il Suo programma elettorale abbiamo però constatato che alcuni capitoli erano dedicati proprio alle tematiche sopracitate, sebbene le priorità da Lei espresse a nostro avviso riguardano solo marginalmente la nostra facoltà.

Nel Suo manifesto elettorale al capitolo 4 per esempio si affronta il tema dell' affollamento delle aule o della dislocazione logistica dei corsi in sedi differenti, due problematiche che affliggono molti corsi di laurea ma che a Medicina non sono presenti, grazie al numero chiuso e alla divisione degli studenti in Poli didattici in cui poter effettuare sia l' attività didattica che l' attività clinica. Inoltre anche l’accesso ai servizi di segreteria didattica con l’introduzione del terminale Unimi sono stati notevolmente semplificati.

In merito al capitolo 6 del suo manifesto programmatico riguardante il "Diritto allo Studio" invece, abbiamo raccolto diverse proposte che vorremmo sottoporLe. In primo luogo, in merito alle borse di studio, riteniamo che potrebbe essere importante riuscire a premiare gli studenti più meritevoli utilizzando un vincolo di reddito meno restrittivo. La nostra Università corrisponde infatti borse di studio solo ai quegli studenti che dimostrano di avere un ISEE non superiore a 23.000 Euro, lasciando così esclusa una grossa fetta degli studenti meritevoli del nostro Ateneo.

Inoltre crediamo che la nostra Università necessiti davvero di modifiche immobiliari importanti e che rinunciare a questa idea, nella speranza che nel frattempo qualcosa cambi a livello di amministrazioni locali e nazionali, potrebbe compromettere seriamente un processo di rinnovamento dell'Ateneo, che i cambiamenti sociali ed economici di questi anni esigono assolutamente. Un esempio eclatante è il quartiere di "Città Studi", creato e concepito per emulare i campus americani, è oggi un agglomerato di edifici e palazzi dell'Università non in grado di soddisfare le necessità dei moltissimi studenti che li frequentano e privi di collegamenti efficaci con il resto della città.(Alcune aule distano quasi 1km dalle stazioni della metropolitana di Lambrate e Piola.)

Certi di poter discutere più approfonditamente le nostre osservazioni tramite e-mail o personalmente nella riunione con tutti i rappresentanti degli studenti fissata per ottobre, cogliamo l' occasione per porgerLe i nostri migliori auguri per le imminenti elezioni.


Distinti Saluti

I Rappresentanti degli Studenti

Carlo Cerri
Davide Fumagalli
Matteo Mandaglio
Valeria Moramarco
Emanuele Nardelli


La mia risposta 


Care studentesse e studenti
Vi ringrazio per l’intervento che ho letto con molta attenzione.
La nostra università è sicuramente molto carente rispetto ai servizi ai quali fate riferimento. Una colpevole disattenzione nel passato ha prodotto una situazione deficitaria che oggi si scontra con la mancanza di risorse da dedicare al sostegno degli studenti.
Nella lettera fate anche riferimento all’urgenza che risorse a sostegno di questi interventi vengano recuperate al più presto senza attendere auspicabili cambiamenti dell’atteggiamento di enti locali.
Comprendo e condivido. Nel mio programma propongo azioni immediate avendo però chiare quali sono le difficoltà. In mancanza di risorse aggiuntive dal ministero o da finanziatori locali possiamo recuperarle solo con risparmi e questi richiedono la collaborazione di tutti, l’assunzione di responsabilità e la condivisione di un progetto. 

In particolare mi aspetto che dai Dipartimenti, che conoscono la realtà e le esigenze delle loro attività, giungano suggerimenti e collaborazione per avviare politiche di risparmio. Il nuovo statuto prevede la presenza degli studenti nei consigli di dipartimento e mi aspetto che essi possano attrarre l’attenzione di tutti su questi temi. 
Questo tipo di reazione può sembrare difficile ma io ritengo che sia possibile: richiede un cambio di atteggiamento nel rapporto fra ciascuno di noi e l’Istituzione nella quale operiamo, ciascuno nel suo ruolo e oggi il nostro Paese ha bisogno di reazioni di questo tipo in tutti i settori.
Sicuramente abbiamo spazi usati male che potrebbero essere riconvertiti e utilizzati per diminuire, ad esempio, il peso degli affitti. Oppure, se non utilizzabili direttamente, potrebbero servire (con l’ausilio di strumenti finanziari di vario tipo) per aumentare il numero delle nostre residenze universitarie. Le risorse liberate potrebbero essere utilizzate per tanti scopi, anche quelli da voi suggeriti. Occorre però fare delle liste di priorità, con il concorso di tutte le componenti dell’Ateneo e quindi anche con il vostro e la decisione finale sulle priorità deve essere una decisione degli organi, non una forzatura del Rettore.
Voglio tuttavia attirare la vostra attenzione sul fatto che i risparmi, benché indispensabili nell’attuale scenario, rappresentano comunque una politica emergenziale; il nostro Ateneo è sotto finanziato mentre l’obbiettivo di raggiungere standard decisamente superiori richiede un aumento dei nostri finanziamenti. Qui c’è molta incertezza. Non è assolutamente chiaro a che livello si assesterà il finanziamento dello Stato nei prossimi anni. È un dibattito quotidiano nella politica, sui mezzi d’informazione.
Personalmente ritengo che al momento, ridurre il finanziamento pubblico in Italia equivarrebbe a distruggere il nostro Sistema Universitario Nazionale. D’altro canto, se dobbiamo ricorrere a finanziamenti alternativi, come possiamo convincere una fondazione, un’associazione, un privato a finanziarci? Credo che questo possa succedere solo se riusciremo a essere percepiti come meritevoli del finanziamento. E qui l’insistenza sulla visibilità e sul prestigio dell’Ateneo.

Ogni anno riceviamo donazioni o eredità, ma in misura molto ridotta rispetto a quello che la nostra città o la nostra regione sono in grado di offrire (o che offrono già ad altre istituzioni).
Tenete presente che le donazioni costituiscono una importante fonte di entrata per le università anglosassoni (si veda http://en.wikipedia.org/wiki/Financial_endowment)  e  anche nel nostro Paese dovrebbe diffondersi una cultura di questo tipo. 
Per capire l’importanza di questa risorsa basti dire che il patrimonio attuale di Harvard derivante dalle donazioni  (Endowment) è di 32 miliardi di dollari (http://www.harvard.edu/harvard-glance) mentre quello dell’università di Oxford  di Cambridge è 3.8 4.5 miliardi di sterline rispettivamente ( vedi l’articolo del Financial Time http://www.ft.com/intl/cms/s/0/5ad15c54-6dc3-11e1-b9c7-00144feab49a.html#axzz26vtzLAET, le Università inglesi non mettono sui loro siti questi dati).
Tuttavia penso che le cifre sopra riportate mostrino quanto lontano sia la cultura del nostro Paese da queste realtà che spesso ci vengono proposte come modello alternativo. La strada è molto, molto lunga e occorre fare molta attenzione a salti nel buio. 

La vostra proposta di premiare l’eccellenza è condivisibile e ho chiesto di recente, in Consiglio d’Amministrazione di studiare possibile soluzione. Va comunque studiato con molta cura perché oggi, anche con il tetto di 23.000 €, non tutti gli studenti che avrebbero diritto ottengono l’esenzione e bisogna capire quali sono gli ostacoli e le difficoltà. Il luogo adatto per studiare queste possibilità è il CdA ed è necessario che gli studenti nell’organo, ma non solo loro, studino molto attentamente il nostro bilancio per contribuire, insieme agli altri consiglieri, a trasformare tante buone idee in progetti finanziariamente solidi e realizzabili. L’esperienza che ho avuto sulla serietà e preparazione degli studenti in CdA mi permette di essere molto fiducioso.
Il Campus di Città Studi: avete perfettamente ragione. Un città internazionale come Milano dovrebbe porre maggiore attenzione alla sua sistemazione. Se dobbiamo operare solo con le nostre forze preliminarmente occorre portare a termine le realizzazioni di Lodi e progettare, dopo il trasferimento delle attività di Medicina Veterinaria a Lodi, la risistemazione dell’area di Città Studi lasciata libera. Penso che la priorità siano servizi per gli studenti.
Spero di avere trattato le vostre domande. Perdonatemi per la lunga risposta. Scrivetemi ancora se lo ritenete utile.

Un cordiale saluto
Francesco Ragusa
 

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